L’invaso di Salter, in Val di Non, rappresenta più di un semplice bacino da 360.000 m³: è un segnale chiaro di come agricoltura, ambiente ed energia possano coesistere in equilibrio. Proposto da Dolomiti Energia per rispondere alle crescenti sfide della siccità e della produzione agricola, il progetto si inserisce in un contesto delicato, dove ogni scelta genera impatti.
Da un lato, i consorzi irrigui chiedono soluzioni per garantire l’acqua necessaria ai meleti e alla produzione locale.
Dall’altro, cittadini e associazioni segnalano i rischi per il paesaggio e l’ambiente di una zona ancora incontaminata.
La politica ha oggi un compito cruciale: trovare un equilibrio tra sistemi interconnessi, mettendo dove c’è bisogno e togliendo dove c’è esubero, senza cancellare l’identità dei territori.
Più di 10 anni fa la Politica provinciale si era adoperata in tal senso, quando ancora i territori faticavano ad accettare nuove soluzioni, ma il percorso iniziato in precedenza ora più facilmente potrà decollare.
Il coinvolgimento è l’ingrediente fondamentale per la riuscita di ogni progetto.
L’acqua unisce. E noi dobbiamo imparare da lei: scorrere tra le complessità, senza perdere direzione.