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Ma che dice Bisesti?

L’altro eri sul vostro giornale ho letto quanto ha dichiarato il Consigliere Bisesti capogruppo della Lega in Consiglio Provinciale in merito all’accoglienza diffusa. Confesso che alla lettura del titolo “mai più l’accoglienza diffusa” ho avuto una immediata reazione di profonda tristezza. Ma poi, riflettendo, in fondo il Consigliere Bisesti si è fatto portavoce di quanto aveva già dichiarato il Presidente, anche se con motivazioni un pò diverse. E fino a qui quindi nessuna novità. Quello che sorprende è la giustificazione di questa presa di posizione, purtroppo  razzista. Il Consigliere Bisesti giustifica la sua posizione sulla base di conoscenze personali dove l’accoglienza diffusa non avrebbe funzionato. A questo punto sarebbe bene che ci documentasse per essere credibile. Invecie, se dai frutti si giudica l’albero, non si può negare che l’accoglienza diffusa era e sarebbe la migliore soluzione per tutti.

Personalmente conosco l’accoglienza diffusa in Val di Peio, vicino al mio Comune. Qui ha funzionato benissimo. Quando, purtroppo  nel 2018 è stata tolta, questo provvedimento ha gettato gli immigrati beneficiari nel panico. Ed anche nella stessa Maggioranza  consiliare c’è chi ha dichiarato pubblicamente come nel proprio Comune l’accoglienza diffusa funziona bene. Un giudizio positivo lo abbiamo dalle minoranze in Consiglio Provinciale, dal Comune di Trento, dalla Chiesa, dalle associazioni di volontariato, dai sindacati e dagli stessi rappresentanti dell’economia. Forse che tutti costoro non capiscono nulla? Lo dicono o lo fanno per motivi politici? O forse per motivi politici lo fanno proprio quelli che vogliono o permettono che si prosegua su questa linea razzista che fa solo del male a tutti ed in particolare a persone che avrebbero tanto bisogno di aiuto e comprensione? E’ notorio che il razzismo parla alla pancia e non al cuore ed all’intelligenza della persona ed è più facile avere un consenso elettorale. In fondo soddisfa l’egoismo umano. Ma sappiamo tutti che questa non è la strada giusta. Sta ad ognuno fare la scelta fra l’egoistica convenienza politico-elettorale o la coerenza ai principi e valori che dovrebbero dettare i comportamenti delle persone ed in particolare di quelle che hanno pubbliche responsabilità. Non voglio fare la predica a nessuno, ma bisogna ricordarsi che i momenti di potere e di gloria hanno un termine, poi rimane il rendiconto personale di come si è gestito il periodo della rappresentanza popolare. Questo vale sia per chi si fa promotore di certe iniziative, sia per chi, pur non condividendole, preferisce un comodo silenzio. Comunque dubito molto che il Consigliere Bisesti parli per tutti i componenti della Maggioranza.

Qualcuno di questa può ritenersi anche offeso, perché male interpretato, e non è detto che, giustamente, possa pure ribellarsi. Inoltre quel “mai più” non è in suo potere. Lo dirà la storia come saranno i futuri sviluppi politici in merito al comportamento della politica verso gli immigrati. Infine Bisesti sull’accoglienza esclude in ogni caso quelli dichiarati abusivi che andrebbero nei CPR per essere rimpatriati. Ma lo sa il Consigliere Bisesti perché questa povera gente è scappata dalla propria terra (guerra, fame ecc…)? Molti di loro hanno sfidato il deserto, hanno esperimentato le torture delle galere libiche, sono sopravvissuti alle onde del mare ed infine approdati alla terra tanto ambita, e qui purtroppo hanno trovato chi li respinge, chi vuole rispedirli da dove sono venuti. E questo viene fatto da quel mondo che li ha solo sfruttati ed un tempo trattati come schiavi. Ed ancor oggi le loro terre sono sfruttate per le nostre comodità, per il nostro progresso. E dello sfruttamento io ne sono un modesto testimone che può parlare con cognizione di causa.

Chiudo rivolgendomi a tutti coloro che in questi tempi hanno giustamente espresso il loro dissenso con delle manifestazioni. Se non per far cambiare idea a chi in questo momento a livello rappresentativo persegue una politica razzista  almeno per rendere maggiormente edotta e sensibilizzata l’opinione pubblica sarebbe opportuno unire tutte le forze della solidarietà a vari livelli (politici, sociali, religiosi ecc…) per manifestare civilmente e correttamente tutti assieme contro la politica razzista. Dobbiamo sostituire al detto “divide et impera” (dividi e comanda) quello  “dell’unione fa la forza”.

Luigi Panizza ex assessore Provinciale e componente “Casa Autonomia EU”