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Bilancio Consiglio provinciale: un aiuto alle fasce deboli della comunità trentina 

Anche per quest’anno l’Avanzo di amministrazione del bilancio del Consiglio provinciale ammonta a circa due milioni di euro. Complici regole d’esercizio sempre più stringenti ed una sempre maggiore morigeratezza nelle spese di rappresentanza, come ormai da qualche anno si costruisce questa importante cifra che il consiglio dovrà restituire alla giunta provinciale. 

La decisione compete all’Ufficio di Presidenza, una sorta di CDA con funzione amministrativa anche sugli affari finanziari del consiglio stesso. Formato da maggioranza e minoranza, è da quest’ultima che viene indirizzato. Per prassi da sempre la maggioranza decisoria è infatti assegnata alle forze di opposizione. Ed è proprio da queste, come già accaduto in passato che arriva la proposta di riconsegnare il tesoretto milionario non speso alla Giunta provinciale con vincolo di destinazione. Paola Demagri nella sua veste di Segretario questore, ha dunque voluto porre una ferma questione politica sul destino di queste risorse. 

In passato tali vincoli avevano riguardato l’utilizzo per famiglie in difficoltà e nell’ultimo anno del precedente mandato erano stati indirizzati ad attivare una maggior promozione della cultura autonomista da parte del consiglio provinciale. Su proposta dell’allora componente di minoranza Michele Dallapiccola si era infatti voluto implementare il budget a disposizione di quelle iniziative che oggi apprezzano sempre più scolaresche e sempre più studenti. Ad onor del vero il risultato è importante anche perché si innesta su un’attività già piuttosto pingue dal punto di vista del suo lavoro basale.

La decisione proposta invece in queste ore  dalla Consigliera Demagri va oltre. Raccoglie le istanze che sono state rappresentate  in sede dell’ultima assemblea ANFFAS. In passato, la tutela delle persone meno fortunate non aveva trovato da parte della giunta provinciale adeguata copertura. Ecco allora che unendo problema e disponibilità l’idea della dott.ssa Demagri potrebbe rappresentare un piccolo seppur interessante momento di sollievo economico per queste attività e per le famiglie coinvolte.

La proposta è tutta politica, il vincolo dell’ufficio di presidenza non assume infatti valenza giuridica. Spetta alla giunta provinciale validare o rifiutare l’indirizzo politico ricevuto. E va denunciato purtroppo che la giunta ha da sempre manifestato refrattarietà alle proposte della minoranza. 

Qui però siamo di fronte ad un impegno sociale ed umano di proporzioni troppo importanti contro le quali trovare il coraggio di lanciare un diniego. Tra l’altro, lo stesso ufficio di Presidenza al completo ha infine voluto ratificare la proposta qui sopra esposta: implementare i capitoli di bilancio della Provincia che interessano la disabilità, con particolare attenzione ai bisogni educativi speciali e agli interventi della legge provinciale cosiddetta “Dopo di noi” per progetti di vita indipendente.

Ora, alle forze di minoranza spetterà il compito di vigilare che quanto proposto vada a buon fine. Alle famiglie potenzialmente interessate quello di tenersi informati e collaborare ad un eventuale pressing politico. Il mancato accoglimento avrebbe infatti l’aspetto come qualcosa di scandaloso. Staremo a vedere.