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Ad una Sanità in codice rosso non può che rispondere una politica unita

I dati della Sanità che in questi mesi si alternano sui media sono impietosi.

Che si parli di punti nascita, di professionisti che lasciano, di carenza di medici di medicina generale o di pediatri nelle valli, il tenore è sempre lo stesso. 

A tener banco sono sempre sconforto e preoccupazione. Infatti, la riconferma di questa maggioranza è passata tutta dal piano politico. Non certo per meriti transitati in intasatissimi triage di Pronto Soccorso degli ospedali, né dalle interminabili attese al Cup alle quali, loro malgrado, sono sottoposti gli utenti. 

In questo contesto, una minoranza che intenda contestare, trova materiale per scrivere fiumi di interrogazioni, mozioni e atti politici di ogni genere. 

Ma essere minoranza non corrisponde necessariamente al concetto di opposizione. Nella sanità in particoalre, dove i problemi non possono essere di destra o di sinsitra, poichè viaggiano sulla pelle delle perosne. 

Dopodiché, le dichiarazioni di principio tipiche di una minoranza seria non possono mancare. 

La principale è sicuramente quella riguardante l’inquadramento generale dei servizi. Dirottare sul privato le prestazioni inevase o in soprannumero può andare benissimo come soluzione tampone o di emergenza, ma non può essere strutturale. I trentini sono persone oneste che pagano le tasse mediamente meglio e più degli altri. Il diritto ad una salute veloce, vicina e di qualità è percepito come elemento imprescindibile. E hanno ragione. 

La scusa che è così anche in tutta italia non ci può bastare, abbiamo un’autonomia governativa tutta da valorizzare. In questo momento di profonda discussione a livello nazionale proprio nel campo di autonomia differenziata, saper dimostrare capacità di attivare soluzioni innovative potrebbe rivelare valenze che vanno ben oltre lo specifico campo sanitario. Potrebbe proteggere la reputazione del Trentino per quanto riguarda le sue capacità di autogoverno. Salvandolo da intenzioni di omologazione alle altre regioni d’Italia. Come potremo resistere se anche qui, le cose vanno in maniera simile se non peggio?

E’ in questo quadro ed in questo solco, allora, che una politica seria deve lasciar da parte i suoi rancori elettorali e trovare un suolo comune dove operare. 

La serietà della Giunta provinciale deve saper dimostrare di avere la capacità di andare oltre il tour delle strutture sanitarie. Ha piuttosto la profonda responsabilità di saper mettere a disposizione dell’apparato tecnico quella connessione politica che sappia tradurre le istanze dei cittadini in indirizzo amministrativo. 

In questo campo, esiste allora una piena titolarità ad operare anche da parte dell’altra politica, quella che per legge elettorale non ha propri rappresentanti in giunta. Quella però che ha l’obbligo di assumersi le sue responsabilità. 

E’ qui, ad esempio, che più può farsi da tramite alla voce di quel settanta per cento dei trentini che non hanno votato la destra al governo della Provincia. 

Ecco, in questi consiglieri, in questo raggruppamento di 14 figure istituzionali albergano competenze anche in campo sanitario, anche di elevato grado, che si intersecano ad esperienza politica ed amministrativa in un mix di assoluto e sicuro spessore. 

E una giunta che rispetti i trentini, questo passaggio non lo può ignorare.

Offra una mano tesa l’assessore di turno a questo utilissimo bagaglio di competenza e professionalità.

La formula attraverso la quale organizzare la collaborazione è indifferente. Venne istituita una commissione speciale per Vaia. Si sono tenuti consigli straordinari, per la modifica dello statuto una commissione consiliare supplementare. 

Qui sarebbero sufficienti un tavolo ed una disponibilità all’ascolto e alla collaborazione. In tal caso, son certa, la giunta troverebbe porte aperte e disponibilità a collaborare da parte di tutte le minoranze. Offrirebbe a se stessa ma soprattutto ai trentini la grande opportunità di aver davvero cercato una risposta corale ai malanni cronici della sanità trentina. Condividendo esperienze e certo, anche responsabilità.