Ci eravamo ripromessi di non parlarne più. Casa autonomia.eu, l’ala sociale degli autonomisti ha da tempo fatto una scelta di campo precisa. Avevamo deciso di continuare con le nostre proposte smettendo di commentare le scelte politiche altrui.
Eppure, i vecchi autonomisti, quelli che un tempo si potevano definire identitari, continuano a dar spettacolo. Nonostante i risultati delle urne abbiano parlato chiaro. Un patrimonio di 75 anni di storia dilapidato dal peggior risultato elettorale di sempre. Anche tenendo conto dell’iniezione di voti ottenuta dal supporto di una parte di ex democristiani dorotei. E volutamente citiamo il supporto parziale perché, di questa sopravvissuta, non organizzata parte politica, osserviamo numerose infiltrazioni in tutta la compagine destroide al governo del Trentino.
Come detto in apertura, la cronaca politica di queste ore ci spinge invece a parlarne ancora.
Nel vecchio mondo autonomista (o quello che ne rimane) si sente infatti parlare di ripescaggi e di adesioni obbligate da fideiussioni. In pratica si parla di soldi, di posti di potere e di mantenimento di uno status quo anche economico. Così sono proprio i vecchi autonomisti a finire per dipingere la politica come venale, senza sponde ideologiche o coerenza. Eppure è questo che stanno dipingendo i dorotei con i seguaci di quel che resta delle stelle alpine. Che ricordiamolo erano partite col Congresso del ‘22 al motto di voler pensare fuori dagli schemi, mai con Fratelli d’Italia e spergiurando di rifiutare qualsiasi accordo in funzione dei posti di potere (volgarmente detti “careghe”)
Nella constatazione di questi nuovi dati di fatto, troviamo la ragione del nostro intervento di oggi. Siamo infatti convinti che siano ancora molti gli autonomisti delusi da questo recente triste teatrino che si aggiunge al deludente risultato elettorale. Ci riferiamo a chi pur malvolentieri ha votato le stelle alpine ma parliamo anche a chi, pur dichiarandosi comunque affezionato all’alpino fiore, ha deciso di praticare l’astensionismo. È a loro che rivolgiamo il nostro invito ad aderire al Movimento giallo. Sono persone ricomprese nel 70% dei trentini che non hanno scelto Fugatti e la destra italiana al governo della nostra provincia.
Intendiamoci, la compagine che noi sosteniamo non è scevra da responsabilità. Non ci sarà futuro diverso se la sinistra non saprà trovare una nuova strada per continuare ad avere l’appeal che aveva un tempo.
Ma senza guardare in casa gli altri noi insistiamo sul nostro messaggio politico. Della nostra coalizione noi occupiamo saldamente il centro autonomista. Sarà dunque un messaggio culturale il nostro, sarà un messaggio ricco di spunti rivolti ad un governo provinciale che ha sempre dimostrato di ignorare i suggerimenti e preferisce sbagliare da solo. Ciò che non può succedere però è che tutto questo avvenga nel nostro silenzio.
Cultura autonomista, cultura amministrativa e presenza sul territorio saranno la cifra che anche in questo nuovo corso contraddistinguerà CasaAutonomia.eu