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L’Euregio diventi popolare – un pensiero di Paola Demagri e Marco Fonte

La festa dell’Euregio è un’occasione di riflessione sulla nostra autonomia a 360 gradi.

Innanzitutto bisogna capire quali obiettivi potranno essere di questo GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale). Sappiamo cos’è oggi l’Euregio, ma pochi hanno in mente cosa potrà essere in futuro.

Oggi l’Euregio è stato sviluppato molto sotto il profilo istituzionale, tuttavia, come da regolamento GECT, non prevede un organo politico eletto direttamente dai cittadini. Inoltre, come citato dal sito dal parlamento europeo:”i poteri dei GECT sono limitati dalle prerogative dei rispettivi membri. Le prerogative di potere pubblico, come ad esempio la definizione delle politiche o le attività di regolamentazione, non possono essere trasferite a un GECT.”

Riguardo a questo, una riflessione su come superare o su come chiedere una modifica del GECT, sarebbe utile farla.

Da un punto di vista culturale e sociale, questa cooperazione territoriale si fonda sulle radici storiche del Tirolo unito. Questa motivazione storica presenta dei vantaggi ma anche degli svantaggi.

Riguardo invece l’aspetto della partecipazione e coinvolgimento della popolazione, l’Euregio risulta ancora in fase embrionale, visto che la bella iniziativa del Consiglio delle cittadine e dei cittadini dell’Euregio non ha espresso le sue effettive potenzialità.

Casaautonomia.eu non nasce solamente per “pensare” l’autonomia ma anche per “sognarla”. Noi, europeisti ed autonomisti, proponiamo i seguenti indirizzi politici:

1) Sviluppare gradualmente il GECT al fine di poterlo “superare” per costituire la prima vera “Unione Regionale Transnazionale Europea”. In alterntiva, bisognerebbe chiedere la modifica dell’articolo 7 comma 4 del regolamento del GECT che vieta qualsiasi funzione legata alla sovranità come per esempio l’attività legislativa.

Questo comporterebbe la modifica radicale del regolamento GECT, dello Statuto speciale della Nostra Regione, del Titolo V della Costituzione Italiana e della Costituzione Austriaca. Sembra assai utopica questa proposta, tuttavia Alcide De Gasperi fu molto più utopico nel volere una Unione Europea in anni di guerra.

2) L’incontro tra più culture come connotazione, ovvero l’Euregio non basato sulla cultura tirolese come riferimento mistico ma su una pluralità di identità tra cui quella trentina, quella della minoranza italiana sudtirolese e quelle delle altre minoritarie.

Se si riuscirà a fare ciò, si costruirà una regione laica e veramente europeista.

Purtroppo siamo ancora distanti da una accettazione piena delle varie culture. Non è un caso che una dottoressa siciliana, bilingue, sia dovuta “scappare” dalla provincia di Bolzano perché oggetto di mobbing a causa della sua scarsa conoscenza del dialetto sudtirolese. Su questo, CasaAutonomia.eu si impegna a promuovere e tutelare anche il diritto ad una effettiva accettazione delle varie identità “non tirolesi” nel quadro dell’Euregio. Per una maggiore convivenza auspichiamo lo sviluppo delle scuole bilingue in Alto Adige e l’incremento del numero di ore di studio del tedesco nelle scuole Trentine e viceversa, suggeriamo al Tirolo di incentivare lo studio dell’italiano nelle sue scuole. Proponiamo inoltre incentivi scolastici per erasmus a Innsbruck o Bolzano e per gli insegnanti tirolesi che potrebbero venire ad insegnare in Trentino. Queste proposte risultano utili anche per le nostre imprese che potranno assumere più facilmente personale bilingue e esperto della nostra euroregione.

3) Un altro aspetto molto rilevante, forse il più rilevante di quelli già menzionati, è quello del coinvolgimento della cittadinanza nelle dinamiche di decisione e di sviluppo in ambito Euregio.

Il consiglio delle cittadine e dei cittadini dell’Euregio è stata un’ottima idea che però non è stata connotata per popolarità. Suggeriamo di modificare questo consiglio dei cittadini per renderlo più rappresentativo e popolare attraverso un’elezione su scala provinciale che preveda la rappresentanza di trentini, tirolesi e sudtirolesi di madrelingua tedesca, ladina ed italiana. Le proposte elaborate dal consiglio rimarranno “facoltative” e non vincolanti.