Noi, Giovani di Casa Autonomia.eu, avendo letto gli articoli sul tema delle dimissioni e in particolare la lettera dell’Assessore Spinelli comparsa ieri sulle pagine dei quotidiani trentini, desideriamo aggiungere qualche riflessione sul tema.
Il problema delle dimissioni dei giovani è per noi molto sentito: chi lascia il proprio posto di lavoro è la nostra migliore amica, nostro cugino, la nostra fidanzata o proprio uno di noi. La Provincia si sta attrezzando per affrontare questo nostro futuro? Beh, deve essere così. La nostra Autonomia consente alla Provincia di farlo, quindi il minimo è che ci provi.
Quello che ci preoccupa di più è la Visione che c’è dietro all’intervento della Provincia. Non ci sfugge che la lettera dell’Assessore sia arrivata in concomitanza con la Festa del Primo Maggio. Non ci sfugge che la lettera dell’Assessore sia arrivata in concomitanza con la pubblicazione dei dati sull’occupazione da parte dell’Agenzia del Lavoro. Ma non ci sfugge neanche che la lettera dell’Assessore sia arrivata in concomitanza con la presentazione del simbolo della sua lista. Ecco, è stato messo tutto sullo stesso piano: la Festa del Lavoro, la gravità dei dati pubblicati e la lista “Fugatti Presidente”.
Ma se le cose stanno così, come si fa a fidarsi fino in fondo? Noi siamo più concreti: se è in atto un cambio culturale che non è cominciato ieri ma con il COVID, vorremmo capire le proposte della Provincia per interpretarlo, non sentirci dire: “Siamo pronti” il Primo Maggio e poi vedere che si pensa alle liste, anche il Primo Maggio.
Vogliamo concludere cercando di aprire una riflessione sui dati di chi cerca lavoro e di chi si dimette, che possono essere letti così: noi giovani cerchiamo la stabilità del mercato del lavoro – cioè vogliamo lavorare, cambiando il “dove” – mentre siamo sempre stati abituati che stabilità del lavoro = non cambiare mai il “dove”.
E’ una questione di priorità e di peso che si dà al “lavoro”. Chi vuole veramente interpretare la questione deve mettere al centro noi giovani, deve confrontarsi con noi giovani sempre più. Tenendo anche conto che in Trentino abbiamo un’Università di prestigio e numerosissime associazioni piene di giovani volenterosi, l’operazione dovrebbe essere assolutamente semplice. Anche perché, alla fine dei conti, siamo noi i lavoratori di domani. Altrimenti, e chiudiamo con una battuta, chi la pagherà la pensione a chi oggi si dovesse sbagliare a interpretare i nostri bisogni?
I Giovani di Casa Autonomia.eu