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Mori, troppi rifiuti abbandonati ovunque: “Le polemiche non servono, serve un Comune che si dia da fare per davvero”.

Condividiamo un articolo pubblicato sul quotidiano l’Adige sul problema dei rifiuti nel Comune di Mori. Al suo interno interviene il consigliere comunale Cristiano Moiola, socio e membro del direttivo del Movimento Casa Autonomia.eu, raccontando la propria prospettiva riguardo al problema e alla sua possibile soluzione.

Qui il testo dell’articolo

MORI. Altro che ecologiche. Sono isole della “monnezza”, quelle che si vedono nelle vie centrali di Mori. Non altro viene da pensare, infatti, osservando certe scene quotidiane. Tanto che ormai può capitare di non farci più tanto caso. Però ci sono anche le segnalazioni di quei censiti che ancora sono capaci di indignarsi. Per questo il consigliere comunale di “Casa Autonomia.eu”, Cristiano Moiola, chiede di voltare pagina, trovando soluzioni adeguate a una situazione non più sopportabile e che, soprattutto, si trascina da anni a causa di cittadini con scarso senso civico e per motivi burocratici.

“Le polemiche non servono a molto – spiega il consigliere comunale Moiola – e in questi casi ancora di meno. Perciò la mia proposta vuole essere costruttiva verso l’amministrazione. Però spero che in municipio mi ascoltino. La sporcizia nelle, e intorno, alle isole ecologiche si risolve in due modi. Innanzitutto vanno riprogettate le isole stesse per rifarle con nuova gestione. Poi va fatto un nuovo appalto per la loro pulizia settimanale, affidandola a una ditta specializzata e certificata”.

Non ha tutti i torti il consigliere Moiola, perché di polemiche in passato ce ne sono state molte, mentre il problema non soltanto non è scomparso, ma, tutto sommato, sembra essere peggiorato. Basti pensare che in passato, nel corso di alcune sedute consiliari, lo stesso primo cittadino Stefano Barozzi (Pd) aveva ammesso: “È vero che esiste un problema di senso civico in alcuni cittadini che lasciano i rifiuti dove non dovrebbero. L’amministrazione si impegna ogni giorno per garantire la pulizia del paese, facendo sopralluoghi per valutare la situazione, chiedendo di richiamare la ditta appaltatrice per le pulizie, invitando la polizia locale ad occuparsi di chi si ostina a lasciare i rifiuti dove non dovrebbe”.

Infatti quello dei rifiuti abbandonati a casaccio è un fenomeno che si ripete con una certa puntualità dopo le festività. Quando i soliti incivili abbandonano cumuli di rifiuti senza rispettare orari e luoghi dove depositare l’immondizia. Anche su questo aspetto ancora il Sindaco Barozzi aveva tirato le orecchie ai cittadini poco sensibili al decoro pubblico: “In quelle occasioni, quando durante la festività si producono più rifiuti, si eviterebbero molti problemi se le persone, vedendo i cassonetti pieni, andassero in un’altra isola vicina, considerando che ce ne sono 150”.

Peraltro l’amministrazione, pungolata dallo stesso Moiola, non è stata inerte. Ad esempio, nello scorso marzo aveva inaugurato la “Giornata ecologica”, con il fine di coinvolgere i bambini che spesso possono essere tramite di una sensibilità più sviluppata nelle loro famiglie.

Insomma, nella borgata moriana non si sta lasciando nulla di intentato, alternando il bastone, le multe dei vigili, e la carota, la sensibilizzazione della cittadinanza. Però al momento i progressi ancora non si vedono con chiarezza.

Se questo non bastasse a rendere più aggrovigliato il problema ci sono anche aspetti di carattere burocratico. “La gestione dei rifiuti – riflette ancora Cristiano Moiola – è complessa. La normativa in materia di rifiuti impone ditte specializzate e, nel caso di utilizzo di lavoratori socialmente utili, restrizioni di mille tipi. Per “maneggiare” i rifiuti (anche i solidi urbani a terra nelle isole) serve una certificazione aziendale e la registrazione dell’azienda (o coop) all’albo nazionale gestori ambientali. In più, gli operatori che movimentano rifiuti devono essere formati. Non solo: in base alle disposizioni provinciali, quando si trovano rifiuti nei parchi o nelle aree si deve chiamare una ditta certificata per il loro smaltimento”.