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Costruire un nuovo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione – Lettere dagli Associati

Un’interessante riflessione di un nostro Associato riguardo l’Autonomia trentina e come la pubblica amministrazione si debba evolvere per costruire un rapporto nuovo e migliore con i cittadini

L’Autonomia trentina è come un albero secolare. Ha forti radici che la tengono ancorata al terreno, un proprio fusto che svetta verso l’alto e un grande corpo di rami e foglie. Se le radici sono l’insieme di fattori (in primis storico-culturali) che ne hanno permesso la nascita e di essere riconosciuta come tale dallo Stato, il suo fusto è invece costituito dallo Statuto di autonomia, dalle norme di attuazione e dalle numerose leggi approvate nel tempo. Infine, l’apparato di rami e foglie, è facilmente identificabile nella macchina amministrativa attraverso la quale la Provincia autonoma di Trento esercita in concreto le sue competenze erogando servizi pubblici e adottando i propri provvedimenti.

Quella dell’albero è forse la metafora più semplice, ma al tempo stesso più efficace, per cercare di comprendere tutte le sfumature dell’Autonomia trentina, non comprimibile nel solo potere di approvare leggi su materie altrove rimesse alla competenza statale. E’ molto di più. E’ un sistema complesso che richiede continui interventi di adattamento in funzione delle sollecitazioni che riceve. Non solo interne, costituite dalle esigenze della società trentina, ma anche esterne, rappresentate da fattori diversi, come l’evoluzione tecnologica e digitale in atto da anni.

La pandemia ci ha fatto comprendere l’importanza e la necessità di poter dialogare e interagire con la pubblica amministrazione con modalità nuove. Lo hanno scoperto gli studenti trentini, i lavoratori trentini e le pubbliche amministrazioni trentine. Lo ha scoperto l’Italia e l’intera Europa. Tutte le pubbliche amministrazioni, proprio alla luce di tale acquisita consapevolezza, sono chiamate ora a reingegnerizzare i propri processi e con essi, inevitabilmente, i propri apparati. Si tratta di un progetto poderoso. Non solo per la mole di risorse pubbliche destinate, tanto a livello europeo quanto a livello nazionale, ma soprattutto per l’impatto che avrà sul rapporto delle cittadine e dei cittadini con le pubbliche amministrazioni.

Come i rami e le foglie di un albero devono essere in grado di adattarsi alla forza del vento sfruttandolo per spargere i propri semi, e quindi rigenerarsi, allo stesso modo la macchina amministrativa trentina deve adattarsi all’evoluzione digitale sfruttandola al meglio per rendere prestazioni migliori. Da domani (non tra dieci anni) l’efficacia, l’efficienza e l’economicità di una pubblica amministrazione non si misureranno più soltanto con quei parametri, indici e strumenti, ai quali siamo stati fin qui abituati (carta dei servizi pubblici; customer satisfaction degli utenti dei pubblici servizi; riduzione dei termini dei procedimenti amministrativi; etc…), a questi se ne aggiungeranno degli altri capaci di misurare il grado di ottimizzazione dei processi.

Noi di CASA AUTONOMIA.EU crediamo, e vogliamo, che la Provincia autonoma di Trento non sia mera spettatrice ma protagonista di questa importante trasformazione, non a parole ma con i fatti. Riteniamo fondamentale, in questa ottica di totale reingegnerizzazione delle funzioni e delle attività amministrative, impiegare al meglio le potenzialità digitali introducendo, ad esempio, processi decisionali in tutto o in parte automatizzati soprattutto in quegli ambiti in cui le decisioni amministrative hanno alla base attività meramente accertative e non valutative/discrezionali. Non per sostituire il lavoro (insostituibile) delle donne e degli uomini che lavorano nelle amministrazioni (donne e uomini alla cui abnegazione si deve in massima parte la tenuta delle stesse durante la pandemia), ma per rendere tale lavoro più agile, migliorando l’esperienza dei cittadini con la pubblica amministrazione, e in definitiva, generando valore pubblico. 

Per troppi anni è stata alimentata la logica sbagliatissima della “contrapposizione” tra pubblica amministrazione e cittadini. Intendiamo superarla e per farlo occorre costruire un nuovo modo di fare attività amministrativa perché “È da pazzi fare le cose sempre alla stessa maniera aspettandosi risultati diversi dal solito”. (Albert Einstein, 1879-1955).

Il nostro è un obiettivo ambizioso, ma realizzabile. Lo dobbiamo a chi studia, lavora e vive in Trentino. Ce lo impone l’Autonomia che è, sopra ogni cosa, avere la responsabilità di costruire una società migliore ed essere un punto di riferimento per gli altri